Una corretta asset allocation, definizione che indica la strategia di investimento nel comparto azionario, deve seguire due regole: la diversificazione settoriale e la diversificazione geografica. In un mondo sempre di più globalizzato, nel quale i mercati finanziari sono di fatto collegati, è alquanto difficile seguire un metodo d’investimento che non dia spazio alla casualità e all’emotività. L’investitore inteso come persona fisica è il primo nemico di sé stesso, perché molte volte trascura la razionalità e l’evidenza empirica, per lasciare spazio all’improvvisazione e alla fortuna.
Quando si parla di azionario, non possiamo trascurare che gli Stati Uniti d’America controllino circa il 70% del mercato globale. Questo dato ci deve far riflettere su due aspetti: il primo è che la superpotenza vincitrice del secondo conflitto mondiale, nel bene e nel male, detterà legge nella finanza dei decenni futuri; il secondo è che, quando utilizziamo l’asset allocation, si potrebbe creare un rischio di esposizione dovuto allo sbilanciamento di portafoglio. Ad esempio, quando un investitore acquista un fondo sul S&P 500 o sul Dow Jones (vedi sezione degli indici link) e un altro collegato al MSCI World o al MSCI All Country, c’è il forte rischio che entrambi gli strumenti seguano lo stesso andamento. Come precedentemente affermato, in un mercato finanziario interconnesso in cui gli Stati Uniti fanno da padrone, è facile che il mondo sia fortemente correlato all’andamento dei mercati a stelle e strisce.
S&P 500 vs MSCI WORLD 5 anni.
MSCI World vs MSCI All Country
Al secondo e terzo posto nell’azionariato globale troviamo i mercati emergenti e l’Europa con circa il 12%. Nei mercati emergenti, troviamo una serie di nazioni in via di sviluppo come Cina, India, Brasile, Russia, Sud Africa… La Cina appunto, che dal lato geopolitico, militare e demografico probabilmente ha spodestato gli Stati Uniti dal primato internazionale, mentre ancora non è considerata dagli investitori internazionali ‘affidabile’ finanziariamente, sebbene sia in netto miglioramento. L’Italia conta quasi l’1% nella zona Europa, dove primeggiano Germania (circa il 5%) e Francia (4%).
Asset Allocation MSCI World
In aggiunta all’aspetto geografico, la scelta d’investimento non può non considerare l’ambito settoriale, dove gli asset finanziari e i tecnologici hanno il peso maggiore. Anche qui si rischia di avere in portafoglio una fotocopia di comparti, con una sovraesposizione del settore tecnologico. Il tech è il classico esempio di asset growth, ovvero quello che ha una predisposizione alla crescita; il financial invece è lo specchio del mondo value, stabilità e utili contenuti. Nello S&P 500, il tech conta quasi il 27%, a differenza del 11% nell’MSCI all country; viceversa, il finanziario è meno esposto negli States (11%) e quasi raddoppia a livello globale (21%).
Allocazione Settoriale S&P 500
Per concludere, un’azienda come Apple conta quasi il 4,5% nel MSCI World e il 7% nello S&P 500. Se un investitore decidesse di acquistare due fondi azionari tecnologici in entrambi gli indici, si potrebbe ritrovare un doppione nel proprio portafoglio. Trovare la strada giusta per un asset allocation efficace è sempre più complicato e necessita di una competenza adeguata.